

Fabio Musati autore


regia: Serena Sinigaglia
con: Mattia Fabris, Matilde Facheris, Stefano Orlandi, Marcela Serli
assistenti alla drammaturgia: Enrico Ernst, Marta Marangoni, Silvia Mazzini, Fabio Musati
scene: Maria Spazzi
costumi: Federica Ponissi
progetto Luci: Alessandro Verazzi
suoni: Francesca Mizzon
1989 ĆØ un spettacolo strano come particolare ĆØ la percezione che ho di quegli anni e di quegli eventi. Eā asfissiante, nauseante e angosciante come lo sono le migliaia di merci e pubblicitĆ e prodotti che ogni giorno siamo sollecitati se non a comperare, almeno a toccare, vedere, provare per credere. 1989 non parla del crollo, piuttosto dei suoi effetti. 1989 ĆØ la condizione dellāuomo contemporaneo, la nostra condizione di gente disintegrata, scoppiata, malata...crollata.
Un uomo ācrollaā davanti ad uno scaffale di biscotti: atto di panico.
Una prostituta rumena canta una canzona sul bene e sul male: dove comincia lāuno e finisce lāaltro?
Un militare si toglie la maschera e gioca con un piccolo carro armato giocattolo telecomandato.
Una professoressa che sembra uscita da una fiaba ci consiglia di leggere un libro che parla di Timisoara e Bucurest e Nicolae ed Elena e del potere che tende sempre a salvarsiā¦il potere tende sempre a salvarsi!
Un giornalista si confessa: ha mentito, ha dato notizie false, si ĆØ reso āun docile diffusore di un virus micidiale, il virus della falsificazioneā.
Nelle strade, tra la gente, nei palazzi del potere si aggirano ombre maligne, uomini invisibili, presenze camaleontiche⦠Il potere tende sempre a salvarsi.
Un āpaninaroā sfoggia le sue marche al ritmo di Wild Boys.
Un mappamondo si spezza e al suo posto arriva la televisione: Drive In, Uccelli di rovo, La donna bionica, Ralph Supermaxieroe, Dallas, i Jefferson, Falcon Crest, Goldrake, Dynasti, A Team, i Chips, Tarzan Love boat, La famiglia Bredford, La casa nella prateria, Anche i ricchi piangono, Ape Maya, Visitors, Mazinga Z, Arnold, Jeeg Robot dāacciaio, Disco Ring, BarbapapĆ , i Puffi, Heidi, Remy, Lāuomo tigre, Candy Candy⦠tre ore al giorno per dieci anni fanno quasi 11.000 ore cioĆØ più o meno 460 giorni filati passati davanti alla televisione!!!!
Un geografo e un esploratore discutono su veritĆ e prove: quali prove possono renderti sicuro che ciò che ti si para davanti sia vero? Non esistono prove efficaci, lāunica ĆØ andare ādi persona personalmenteā a verificare! E allora, se ci stiamo domandando come tornare a riappropriarci di noi stessi, come uscire dal crollo, ecco che emerge una possibile via: andare di persona a vedere, a conoscere le cose, responsabilmente. ResponsabilitĆ : parola magica e bella, parola importante. Ecco, cosa può aiutarci per uscire da questo stato deleterio: assumerci la responsabilitĆ di ciò che scegliamo di essere nel mondo, delle nostre azioni, dei nostri desideri.
Quando il ragazzo di Tien An Men fronteggiò il carro armato si assunse la responsabilitĆ di compiere un gesto cosƬ estremo. Al contempo il soldato che guidava il carro e cercava di scansarlo, si assunse la responsabilitĆ di disubbidire agli ordini. E lāesaltante ĆØ che in quellāassunzione di responsabilitĆ cāera un guizzo di follia: negli urletti del ragazzo, nei movimenti maldestri e impacciati del gigante, nel rischio enorme che entrambi stavano correndo, il ragazzo e il soldato, la loro ĆØ una danza sublime ed eroica, una danza responsabile e pertanto commoventeā¦Ecco, in quellāassunzione di responsabilitĆ che non si fa pesante e seria ma che conserva incredibilmente una sua gaiezza e una sua forma di imprevedibile lievitĆ e follia, in quei due ragazzi cinesi, di cui si sono perse le tracce, esiste la possibilitĆ di riemergere dai crolli e tornare ad essere uomini, nel senso vero di questa parola.
Serena Sinigaglia